Non ti voglio perché

Posted on
Autore: Laura McKinney
Data Della Creazione: 4 Aprile 2021
Data Di Aggiornamento: 24 Marzo 2024
Anonim
Roberto Benigni recita il primo canto dell’Inferno di Dante
Video: Roberto Benigni recita il primo canto dell’Inferno di Dante



Sei arrivato in un brutto momento - o un buon momento, nessuno può davvero dire quale è quale. Dal momento in cui quelle manette si sono chiuse ai nostri polsi e mi hai guardato negli occhi, ho capito che poteva esserci qualcosa che ci legava più a sé di quelle cinture di plastica economiche. E in quel momento ho anche deciso che non ti volevo, non potevo volerti. Io ancora no. Non ti voglio perché non posso volerti.

Non ti voglio perché non so come volerti. È stato tanto tempo fa che sapevo cosa dovevo fare quando volevo qualcuno. Ho dimenticato il peso dell'obbligo, li ho buttati nel vento con l'arrivo della primavera. Ho lasciato andare lo stress che accompagna il desiderio. Non ti voglio perché riscaldi il mio corpo e non il mio cuore - ma ancora più importante non ti voglio perché non posso permetterti di approfondire abbastanza da provarci.

Non ti voglio perché ti meriti di meglio. Perché io non sono altro che un fugace lampo di luce in qualche modo brillante in un'esistenza altrimenti grigia, e questo si estingue, prima o poi. Perché io sono la rappresentazione di tutto ciò che può andare storto e hai bisogno di qualcosa, qualcuno migliore di me per riempire i buchi della tua vita.


Non sono io quello che spezza il tuo cuore; Io sono colui che potrebbe alla fine frantumare ulteriormente i frammenti.

Lo sai, e lo so, e non ti voglio perché non mi interessa la colpa che segue. Questa è una competizione di volontà, e non ti voglio perché perdere non è il mio genere.

Non ti voglio perché anche se non hai bisogno di me, non ho bisogno di te. Non ti voglio perché, anche se non ho bisogno di te, voglio ancora quel poco che abbiamo. Sono felice di fare quello che stiamo facendo. Sono felice di lasciarti usare da me, perché sto usando anche te, e tu lo sai. È una soluzione conveniente, se impermanente.

Sono felice di sorridere consapevolmente a te quando creiamo un contatto visivo attraverso una stanza affollata, riconoscendo con un sorrisetto malizioso quello che sappiamo che gli altri non lo fanno. Sono felice di avvicinarti con la punta del mento, con il mio dito in su in modo che tu ami così tanto, fissarti e poi baciarti così lievemente sulle labbra - ma solo quando siamo soli. Sono felice di portarti la lingua fuori dall'orecchio e farti rabbrividire, in profondità e dall'interno verso l'esterno. Sono felice di tenerti al caldo la notte, a patto che me ne vada prima che l'alba ci ricordi il vuoto di ciò che abbiamo. Sono felice di fare tutto questo, a una condizione; che lo faccio da lontano, presente ma mai veramente lì.E così continuerò a farlo, fino a quando questo servirà ai nostri scopi.


Non ti voglio, e continuerò a dirmelo perché ho bisogno di un promemoria costante. Non ti voglio, e non saprai mai perché. Non ti voglio perché mi rifiuto di darti il ​​potere di distruggermi.